Torre dell'Orso

Torre dell’Orso: mare, relax e spiaggia per le tue vacanze

Come ogni anno il Salento si prepara ad accogliere migliaia di turisti che giungono per scoprire le sue molteplici bellezze.

Tra le località più suggestive di questa assolata terra, spicca certamente Torre dell’Orso: essa racchiude l’anima del Salento, fatta di paesaggi spettacolari, di storia ancestrale e di affascinanti leggende.

Una bellezza da leggenda

Torre dell’Orso è una Marina di Melendugno, borgo salentino dal quale dista poco più di 9 km.

Trattasi di un arenile largo poco più di 800 mt, dalla caratteristica forma a mezzaluna e costituito da sabbia bianca e fine. Vi sorgono principalmente i lidi “L’Orsetta”, “Costa d’Oriente” e “La sorgente”, chiamato così quest’ultimo per la sorgente di acqua fresca e dolce che sfocia in mare.

In zona, si possono scegliere diverse tipologie di strutture ricettive, come B&B, Case Vacanze, Residence, Hotel e Villaggi Turistici a Torre dell’Orso.

La spiaggia è bagnata da un mare che sorprende con le sue mutevoli tonalità di azzurro e dai trasparenti fondali che invogliano a praticare attività di pesca subacquea o di semplice snorkeling. Alle spalle invece si stende una verdeggiante pineta frutto di opera di bonifica avvenuta in epoca fascista.

Ai lati di questa soffice distesa sabbiosa si elevano candide falesie plasmate nei secoli dai venti, alte fino a 40 mt: queste caratterizzano Torre dell’Orso assieme ai due scogli, chiamati “Le due Sorelle”, che emergono dalle acque a non molta distanza dalla riva e ai quali si riferisce una struggente leggenda tramandata da secoli.

Si narra di due giovani sorelle che, per sfuggire alla calura, si recarono sulle scogliere: la brezza marina, il sottofondo delle onde e l’acqua fresca ammaliò una delle due che si tuffò in mare. Ma subito si trovò in difficoltà nel restare a galla e la sorella si lanciò subito in suo aiuto, ma invano. Morirono entrambe ma gli dei, commossi, le tramutarono in scogli, vicine per sempre: osservando le rocce infatti, esse sembrano tendersi l’una verso l’altra.

L’origine del nome

C’è chi si chiederà il motivo per il quale questa splendida località salentina ha tale curioso nome.
Ebbene molte sono le teorie al riguardo: c’è chi pensa che il nome sia dovuto al profilo di una roccia che ricorda effettivamente un orso, oppure che il luogo sia stato un tempo frequentato dalla foca monaca mentre altri collegano il nome alla famiglia degli Urso, antichi proprietari del terreno.

Un’altra ipotesi è legata alla torre d’avvistamento che, a quanto pare, un tempo era dedicata a Sant’Orsola: si sappia che in passato era un atto beneaugurante intitolare edifici ai santi, per invocarne aiuto e protezione.

La stessa torre veglia i bagnanti che si godono rilassati le bellezze del posto: i ruderi rivelano una costruzione tronco-piramidale che, in passato, era rifornita anche di pezzi di artiglieria leggera quali falconetti. Essa faceva parte di quel sistema difensivo eretto nel XVI secolo per contrastare le incursioni turche provenienti dal mare: le coste salentine erano costantemente vessate per la loro invitante posizione geografica e non si può dimenticare il massacro di Otranto avvenuto proprio per mano turca nel 1480.

Tracce storiche

Torre dell’Orso, premiata anche quest’anno con l’ambita Bandiera Blu, ha dunque un tratto roccioso che cela anfratti e cavità carsiche tutte da scoprire.

Imperdibile tra tutte la Grotta di S.Cristoforo all’interno della quale è possibile scorgere iscrizioni latine e greche, oltre a graffiti, risalenti al III a.C.: si tratta nella maggior parte di invocazioni e preghiere incise dai naviganti, quali un uomo che si chiamava Felicior Hispanus, che si apprestavano a prendere il mare e chiedevano dunque protezione alle divinità.

Non si dimentichi infatti che proprio Torre dell’Orso era in un certo senso il porto dell’antica città di Roca, distante solo 4 km, proprio dove oggi sorge la spettacolare piscina naturale della Grotta della Poesia.

Autore dell'articolo: Turistipercosa